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Trump lancia il profumo “Victory 45-47”: trovata di marketing o strategia ben calibrata?

  • Immagine del redattore: @mauroeffe
    @mauroeffe
  • 6 lug
  • Tempo di lettura: 2 min
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Donald Trump non smette mai di sorprendere. Dopo hotel, bistecche, cravatte e NFT, l’ex presidente degli Stati Uniti lancia una nuova fragranza Eau de Parfum Limited Edition for Men e for Woman:  Victory 45-47. Il packaging è rosso per la versione donna e blu per l’uomo, richiami della bandiera americana. Il nome richiama i numeri chiave della sua narrazione politica, 45° e  47° Presidente, ma dietro questa mossa si nasconde molto più di un semplice profumo.

Il prodotto: branding olfattivo al massimo livello

Victory 45-47 è un profumo, venduto online a un prezzo medio-alto, con una bottiglia dorata che non lascia spazio all’immaginazione: tutto è esagerato, patriottico, marcatamente “Trump style”. Il packaging include un sigillo presidenziale e viene promosso con lo slogan “The scent of leadership”. Il target? Non solo fans, ma anche collezionisti e simpatizzanti attratti dal mix di nostalgia e provocazione.

Marketing o strategia politica?

A prima vista, potrebbe sembrare una trovata pubblicitaria, ma è un esempio magistrale di personal branding portato all’estremo. Trump usa il prodotto per:

Rafforzare la sua identità iconica, trasformando se stesso in un marchio totalizzante.

Infiltrarsi nella cultura pop, con un oggetto tangibile che diventa gadget e statement politico.

Un esempio di “marketing ideologico”

Victory 45-47 è più di un profumo: è un totem. Chi lo acquista non cerca solo una fragranza, ma un simbolo identitario, un modo per dichiarare appartenenza. Questo è marketing ideologico, dove il prodotto diventa veicolo di valori, appartenenze e provocazioni. Funziona? I dati sulle vendite sembrano dire di sì.

Victory 45-47 non è solo una mossa commerciale. È l’ennesima conferma che Trump comunica come un brand: divisivo, riconoscibile, ossessivamente coerente con se stesso. E in un’epoca dove tutto è branding — anche la politica — il profumo di Trump non è un dettaglio kitsch, ma una mossa strategica perfettamente in linea con il personaggio.

 
 
 

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