Le porte eterne: i tre portali di Roma che continuano ad aprirsi da duemila anni
- @mauroeffe

- 2 giorni fa
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A Roma esistono porte che non si limitano a raccontare la storia — la fanno ancora accadere. Sono passaggi che, dopo duemila anni, continuano ad aprirsi e chiudersi davvero, come se l’Impero non fosse mai finito. In tutta la Città Eterna, ce ne sono soltanto tre di queste antiche porte: due restano nel loro luogo originario, e una è stata trasferita, ma continua a vivere, respirando lo stesso bronzo di un tempo.
Il respiro del Pantheon
Nel cuore di Piazza della Rotonda, le porte del Pantheon sono forse le più celebri del mondo antico ancora in funzione. Realizzate in bronzo massiccio durante il regno di Adriano, intorno al II secolo d.C., ciascuna pesa diverse tonnellate e ancora ruota sui suoi antichi cardini, dopo un accurato restauro negli anni Novanta.
Attraversandole, si entra in uno spazio che non appartiene a nessuna epoca in particolare: un tempio pagano trasformato in chiesa, ma che ha conservato intatto il proprio spirito. Ogni volta che quelle ante di bronzo si aprono, si sente il cigolio metallico di un tempo che ancora respira.
Il mistero del Tempio di Romolo
Nel Foro Romano, non lontano dalla Basilica di Massenzio, un’altra porta — più discreta ma altrettanto straordinaria — continua a compiere il proprio dovere da quasi diciassette secoli. È il portale di bronzo del Tempio di Romolo, costruito agli inizi del IV secolo d.C., forse dedicato al figlio dell’imperatore Massenzio.
La porta, incorniciata da colonne di porfido e sormontata da un arco perfettamente conservato, ancora oggi si apre grazie al meccanismo originale di serratura e cerniere. Non è solo un passaggio: è un frammento d’ingegneria romana che non ha mai smesso di funzionare. Dietro quelle ante si trova oggi la chiesa dei Santi Cosma e Damiano, dove il tempo pagano e quello cristiano convivono senza conflitto.
Il viaggio delle porte della Curia
Il terzo paio di portali romani sopravvissuti ha avuto un destino diverso. Nacquero come ingresso della Curia Iulia, la sede del Senato romano fondata da Cesare e completata da Augusto. Nel XVII secolo, papa Alessandro VII decise di trasferirli al portale centrale della Basilica di San Giovanni in Laterano, dove si trovano tuttora.
Quando si aprono durante le grandi cerimonie liturgiche, quelle antiche ante di bronzo creano un ponte tra due mondi: quello della Repubblica e quello della Cristianità. Nessun altro oggetto a Roma può dire di aver custodito, per due millenni, le parole dei senatori e, secoli dopo, le preghiere dei fedeli.
Tre portali, una sola città
In mezzo a un mare di rovine e ricostruzioni, solo tre portali antichi di Roma continuano a muoversi. Il Pantheon, il Tempio di Romolo e le porte della Curia — oggi al Laterano — sono più che reliquie: sono macchine del tempo ancora in funzione.
Ogni volta che i loro battenti si aprono, si apre anche la memoria di una città che non ha mai chiuso le proprie porte alla storia.




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